“Stiamo cercando di aiutare a rimpatriare coloro che lo vogliono”, afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, l’ambasciata italiana a Tel Aviv si è subito mobilitata. Come spiega il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, adesso la priorità è quello di “far rientrare i nostri connazionali”, e di “creare un corridoio umanitario per gli ostaggi israeliani”.
La solidarietà dell’Italia
Durante un’intervista a Trl, Antonio Tajani ha espresso solidarietà al popolo di Israele assicurando tutti gli sforzi necessari per assistere sia i concittadini italiani che i cittadini israeliani.
“Stiamo lavorando per creare un corridoio umanitario per gli ostaggi israeliani a Gaza, per liberare donne, bambini e anziani. Sosteniamo tutte le iniziative in tal senso”, ha detto. Poi ha aggiunto: “L’Italia condanna con grande fermezza l’aggressione contro Israele e il massacro di civili innocenti, un fatto gravissimo che va condannato”.
🔵 "L'Italia condanna con fermezza tutto ciò che è accaduto. Condanniamo l'aggressione di #Israele, il massacro e la presa in ostaggio di civili"@Antonio_Tajani 🎙️#NonStopNews
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Tajani: “La priorità più assoluta”
“Al lavoro per cercare di aiutare i connazionali bloccati in Israele a rientrare in Italia. La loro sicurezza è la priorità più assoluta del governo”, ha scritto poi su X.
“Seguiamo minuto per minuto la situazione dei nostri connazionali, con ambasciata italiana a Tel Aviv, con la nostra un’unità di crisi al Ministero degli Esteri, alcuni stanno già rientrando“, continua il ministro assicurando che al momento non ci sono notizie negative sugli italiani presenti nel Paese colpito.
Impedire un’escalation
“Ci sono timori di un’escalation, ma stiamo lavorando per impedire che ciò avvenga. Stiamo sostenendo tutte le iniziative con l’obiettivo di evitare che ci sia un allargamento dello scontro al di là dei confini di Israele e Palestina”, ha detto Antonio Tajani.
La situazione viene monitorata “minuto per minuto”. Al momento “c’è molta tensione, lavoriamo insieme a Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna, affinché non ci sia un’escalation, fermo restando il diritto di Israele sacrosanto a difendersi perché ha subito un attacco disumano contro la popolazione civile, non solo contro i militari”, ha aggiunto.